Scopriamo la storia di Alessandro Aiuti, medico e vicedirettore del San Raffaele Telethon per la Terapia genica di Milano: ecco tutto quello che c’è da sapere sul suo percorso.
Ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa nel 2023, Alessandro Aiuti ha preso parte alla trasmissione durante l’incarico di vicedirettore del San Raffaele Telethon per la Terapia genica di Milano insieme al professor Luigi Naldini, direttore dello stesso Istituto. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla sua biografia e sulla sua carriera.
Alessandro Aiuti: la biografia
Alessandro Aiuti è uno dei più importanti medici e ricercatori in Italia e non solo, nato nel 1966 a Roma e diventato vicedirettore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia genica di Milano (SR-Tiget). Il suo studio è stato il primo al mondo a permettere di ottenere la cura dei bambini affetti da una rara malattia, l’ADA-SCID, con cellule staminali geneticamente corrette.
Alessandro Aiuti: la carriera
La carriera di Alessandro Aiuti brilla nel firmamento della della ricerca sulle malattie genetiche rare, frutto di una passione che si tramanda di padre in figlio. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma, dal 1994 al 1996 ha lavorato come post-doctoral fellow al Centre for Blood Research dell’Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, svolgendo ricerche sulle cellule staminali ematopoietiche.
Nel 1996 ha conseguito il dottorato di ricerca in Biologia umana alla La Sapienza, si è specializzato in Ematologia all’Università degli Studi di Milano e nel 1997 ha assunto l’incarico di ricercatore della Fondazione Telethon presso l’SR-Tiget (di cui poi è diventato vicedirettore ricerca clinica) e poi quello di medico ricercatore all’Ospedale San Raffaele.
Alessandro Aiuti è anche esponsabile di un’unità di ricerca dedicata allo studio delle malattie ereditarie del sistema immunitario, direttore dell’U.O. di Immunoematologia Pediatrica dell’IRCCS San Raffaele, professore ordinario di Pediatria presso l’Università Vita-Salute e direttore della Scuola di specializzazione in Pediatria della stessa Università milanese.
Il gruppo di ricerca di Alessandro Aiuti, inoltre, si occupa di studiare le basi molecolari delle immunodeficienze per la comprensione delle malattie e l’analisi degli approcci terapeutici.
Alessandro Aiuti, con i suoi studi e le sue ricerche, è arrivato a trasformare l’HIV, opportunamente modificato,da virus temibile a farmaco di precisione in grado di correggere in modo stabile i difetti genetici responsabili di gravissime malattie infantili.
“Grazie a vettori derivati dal virus HIV, detti lentivirali – si legge sul sito web di Telethon –, è stato possibile offrire una seconda opportunità di vita ai bambini affetti da una grave malattia neurodegenerativa, la leucodistrofia metacromatica: alla fine del 2020 la terapia genica nata nei laboratori dell’SR-Tiget è stata approvata come farmaco in Europa“.
Alessandro Aiuti: la vita privata
Sul fronte della vita privata, sappiamo parecchie cose del professor Alessandro Aiuti. Anzitutto sappiamo che è sposato e ha due figlie, Camilla e Francesca. La sua storia di medico e ricercatore affonda le radici nella famiglia: il padre, infatti, è Fernando Aiuti (1935-2019), tra i medici più noti d’Italia e immunologo che ha concentrato buona parte della sua attività sul virus HIV.
Come ricercatore, il padre di Alessandro Aiuti ne ha studiato il comportamento e ha seguito numerosi pazienti. Ma non è tutto: Fernando Aiuti ha fondato l’Anlaids, prima associazione italiana dedicata all’HIV/AIDS, e il suo contribuito è stato decisivo nella lotta allo stigma sulle persone sieropositive.
La sua immagine più famosa è una foto che lo ritrae mentre bacia una giovane donna sieropositiva per dimostrare che la saliva non è veicolo di trasmissione del virus. Uno scatto storico datato 1991 diventato icona della lotta all’Aids e ai pregiudizi che orbitano intorno all’argomento.
Il figlio, Alessandro Aiuti, seguendo i suoi insegnamenti e la sua storia è diventato lui stesso medico e ricercatore tra i più affermati. “La passione per la ricerca che mi guida è quella che mi ha trasmesso mio padre fin dall’inizio, insieme all’attenzione particolare al rigore scientifico ma anche alla considerazione per gli aspetti umani delle relazioni con i pazienti e le loro famiglie“, ha spiegato Alessandro Aiuti in una pagina dedicata alla loro famiglia di medici e ricercatori sul sito web di Telethon.
Alessandro Aiuti in 4 curiosità
– Gli è stato conferito il Premio Else Kröner Fresenius 2020 per la ricerca biomedica per l’importante contributo allo sviluppo della terapia genica per il trattamento delle malattie genetiche rare.
– Nel 2019 è diventato membrodel Committee for Advanced Therapies (CAT) dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA).
– Ha pubblicato centinaia di articoli su riviste scientifiche internazionali.
– L’Associazione Luca Coscioni riporta un passaggio di un’intervista in cui emerge un ritratto dell’uomo dietro il camice: Alessandro Aiuti si definisce una persona semplice e trasparente, nel tempo libero la passione per il nuoto, lo sci, la vela, il cinema, i libri e il teatro.